Visus, in latino, significa vista. Non è una parola desueta: nella scienza oculistica essa definisce il “grado di capacità funzionale posseduto dall’apparato visivo, detto anche acuità visiva o potere risolutivo dell’occhio” (vocabolario Treccani). Potremmo allora dire che il Covid 19 ha incrementato la nostra acuità visiva, permettendoci di vedere meglio certi aspetti dell’attuale sistema economico. Prima della pandemia, infatti, c’erano alcune evidenze di cui non si parlava abbastanza e che andavano messe “a fuoco”. Quali evidenze? Esaminiamole.
Evidenza n. 1: le persone restano fondamentali. Se lo venisse a sapere, Karl Marx danzerebbe di gioia nella tomba: oggi, in un mondo che nemmeno la fervida mente del filosofo tedesco saprebbe immaginare, il Capitale rimane strettamente dipendente dal Lavoro. Senza il “fattore umano” l’impresa crolla. Si ha un bel dire che le tecnologie produttive contano sempre di più e che la forza lavorativa conta sempre meno. Il Coronavirus ha chiarito che le cose stanno in tutt’altro modo: senza le persone non si produce e non si vende.

Evidenza n. 2: il web è strategico ma vulnerabile. Il “Tutti a casa” decretato dal Governo ha riversato milioni di persone sulle strade digitali. Lavoro, formazione, socialità, intrattenimento e shopping online sono esplosi. Buona parte di quanto facevamo spostandoci l’abbiamo continuato a fare stando fermi. Ciò significa che, senza l’ausilio della Rete, il danno economico sarebbe stato assai più rilevante. Significa pure che Internet va rinforzata e protetta, che le attività svolte nel Web devono essere tutelate. I problemi da risolvere sono pochi ma “pesanti” e il coronavirus li ha messi tutti in risalto. Uno di essi è il sovraccarico delle reti che, come si è visto durante il lockdown, può nuocere alle connessioni. C’è poi la questione della sicurezza: se l’importanza strategica di Internet aumenta, inevitabilmente aumenteranno gli attacchi. Il problema più grosso viene dalla qualità dell’informazione circolante: per trovare quella buona, ci tocca spesso frugare nella spazzatura delle fake e sfuggire alle trappole degli imbonitori; ma se spazzatura e trappole continuano ad aumentare, il rischio è che il Web diventi una Terra di Nessuno punteggiata di “feudi” informativi protetti ed esclusivi.

Evidenza n. 3: la globalizzazione è una Spada di Damocle. Finché tutto va bene ovvero fin tanto che non ci sono catastrofi o pandemie, il meccanismo composito e distribuito dell’economia globale funziona. Basta però che uno o più ingranaggi si fermino perché l’intero marchingegno s’inceppi. Basta che la Cina si fermi perché si blocchino le supply chain dell’industria automobilistica, di quella farmaceutica, di quella elettronica ecc. Le imprese hanno un piano B in caso di blocco? Alcune sì, molte no. Il Covid 19 ha messo sotto la lente d’ingrandimento una fragilità “sistemica” su cui occorre riflettere, trovando soluzioni che permettano di gestire l’emergenza invece di subirla.

Il coronavirus ha quindi palesato l’insostituibile valore del lavoro umano. Ha gettato nuova luce sui pericoli impliciti nelle derive del Web. Ha puntato i riflettori sui rischi legati all’interdipendenza economica. Sta a noi vedere tutte queste cose oppure chiudere gli occhi e ignorarle. Possiamo aspettare (e sperare) che tutto torni come prima del Covid 19. Possiamo, invece, ragionare sul dopo tenendo in conto la possibilità di altri coronavirus, altre crisi, altri conflitti.